Stefano Bargiacchi, trader dal 2006 (10 anni), dopo un’esperienza di 2 anni in un hedge fund, oggi lavora sul daily guardando il quadro settimanale, e su TF più brevi con la sua metodologia.
[thrive_leads id=’5676′]
L’intervista a Stefano Bargiacchi
Ascoltala su ITunes e vota il podcast: è importante per farlo conoscere
Ascoltala su Stitcher (Android)
I primi anni
Ho sempre avuto la passione della finanza insieme a quella dell’informatica, che ho sempre mantenuto e ancora oggi mi occupo di comunicazione digitale.
Attorno al 2006 ho deciso di dedicarmi alla finanza, all’inizio ho studiato di tutto.
Mi ero posto degli obiettivi temporali precisi: entro 3 anni dovevo dire a me stesso se ero in grado o no di farlo, ed entro i 5 arrivare alla profittabilità o almeno al breakeven.
Per mantenere una cronaca e anche una condivisione di quello che facevo ho aperto da subito un blog, che si è trasferito negli anni su FB, che è proprio un percorso di crescita: ho sempre voluto condividere quello che imparavo con le persone che mi seguivano e con chi inizia.
Nel tempo ho creato un metodo che ho condiviso e adesso siamo in un bel gruppo a seguirlo.
Preferisco scoraggiare molto chi inizia, così chi va avanti é già avvantaggiato: sono dei paletti che ti evitano di credere alle favole e cadere nell’inganno.
All’inizio mi sono rinchiuso in biblioteca e ho letto tutto in inglese, uno dei primi fu proprio quello sui market wizard, e poi Reminiscence of a stock operator, all’inizio ero più concentrato sulle storie personali.
Ho imparato da Joe Ross il fatto di togliere tutti gli indicatori.
I MOMENTI DIFFICILI
Quello che mi ha aiutato è avere fin dall’inizio un obiettivo di lungo periodo, mi ha aiutato a ricominciare ogni giorno con una nuova prospettiva.
Per due anni, quasi tre, ho solo studiato, e questo è stato un po’ un errore:
L’illusione di vivere di solo trading è una mera illusione.
Tutti abbiamo altre entrate, anche il trader più di successo con i guadagni farà degli investimenti.
Un buon Money Management comprende tutti gli aspetti reddituali e patrimoniali della propria vita, e quindi il mio primo errore fu un errore di Money Management sulla mia vita, cioè rimuovere delle componenti di reddito fisso ed esente da rischio per affidarmi illusoriamente a componenti reddituali unicamente provenienti dal rischio.
Uno deve avere invece un equilibrio nelle entrate.
Adesso con i CFD si può iniziare con delle size molto ridotte e fare gli esperimenti su dimensioni molto contenute.
Io faccio da sempre solo futures, e all’inizio la dimensione era abbastanza importante, e questo è stato un altro degli errori che ho fatto.
Quindi size piccole e componenti di reddito fisse extra rischio (o con una aleatorietà meno contenuta) mi permettono di fare trading con i soldi che non mi servono per vivere.
All’inizio i miei primi trade furono su delle scommesse che aveva fatto la SNAI sull’andamento della borsa, era il settembre 2005 e le quote all’inizio erano molto alte. Erano abbastanza prevedibili, perché si trattava di capire entro le 13 dove sarebbe stata la chiusura delle 17.
Dopo un mese le abbassarono e smisi.
DIARIO DI TRADING
All’inizio l’ho usato tantissimo, scrivevo tutto, adesso lo faccio a periodi.
La cosa che trovo più utile è proprio di cercare di fissare tutte le sensazioni, cosa pensavo prima, dopo, nel momento in cui sono entrato, che errore posso aver fatto o cosa ho fatto bene, sia nella gestione della posizione che nell’uscita. Questo aiuta anche a distrarsi e non star dietro alla posizione con troppa ansia.
A me è stato utile scrivere in tempo reale, cioè cercare di fissare tutte le sensazioni e le impressioni, man mano che il trade si sviluppa.
IL TUO MIGLIORE E PEGGIORE TRADE
Il migliore è stato un trade di lungo periodo, fatto con delle Call, nel periodo in cui lavoravo nell’Hedge Found, all’inizio del trend rialzista iniziato nel 2009.
[ctt template=”7″ link=”H37Ey” via=”yes” ]Il trade peggiore è in quelle giornate in cui ti sfugge tutto di mano, il revenge trading:non è detto che tu possa riuscire a rifarti subito @VitadaTrader[/ctt]
Adesso con l’esperienza riconosco questo nel momento in cui avviene e mi fermo, ma mi dà comunque un grande dolore.
Non è tanto la perdita in sé, perché rientra sempre nei miei parametri rigidi di gestione del rischio, quindi non ho mai paura di rovinare, ma è la sensazione, una micro sconfitta a livello psicologico, l’accorgersi che la regressione cognitiva ancora oggi a volte la fa da padrona.
GIORNATA TIPO
Mi sveglio molto presto per fare i piani di trading dell’Eurex che apre alle 8, poi dalle 8 alle 9 seguo l’apertura.
Lavoro da un paio d’anni con un’altra persona che mi ha affiancato, con il quale mi confronto e lavoro assieme a lui in intraday.
C’E’ UN PARALLELISMO TRA LA VITA REALE E IL TRADING?
Il trading mi ha dato moltissime cose che io continuo a trasferire a livello di conoscenza e di esperienza negli altri ambiti, sia quello lavorativo che quello della vita privata.
Sono sicuramente una persona migliore di quella che ero 10 anni fa, sotto tutti gli aspetti.
Questo è davvero il trade più bello.
PERCHE’ MOLTI NON HANNO SUCCESSO?
E’ un problema di approccio: si arriva totalmente impreparati sui mercati, senza una minima conoscenza di quello che accade, e soprattutto senza comprendere chi c’è dall’altra parte, cioè dei veri professionisti con mezzi sia monetari che strumenti che danno al singolo uno svantaggio immenso.
Per questo serve tanto tempo. Non si capisce quanto il campo da gioco sia a nostro sfavore: a livello iniziale il lavoro principale è proprio di cercare di giocare ad armi pari, e questo richiede qualche annetto, qualche errore e tanto studio.
Per questo penso sia inevitabile che le percentuali di chi non riesce siano a quei livelli.
I consigli
Di studiare tanto, di mantenere dei redditi per quanto possibile non aleatori, e finanziare lo studio.
Bisogna sopravvivere al periodo di apprendimento e quindi comprarsi del tempo, e in questo tempo cercare di studiare tutto tanto, e pian piano ti si crea l’ordine.
A me ha aiuto leggere prima le storie, le interviste dei grandi traders, per avere un po’ di prospettiva storica.
Studiarsi tutta l’analisi tecnica, per poi dimenticarla, se possibile.
Avere un approccio di studio e man mano applicarlo sui mercati.
Il consiglio che vorresti aver ricevuto
Quello di mantenere dei redditi.
Le risorse citate
per la versione cartacea tra poco disponibile potete ordinarla da questa pagina http://www.traderpedia.it/wiki/index.php/Lo_Zen_e_la_Via_del_trader_samurai
Trattato di trading sui volumi di Antonio Lengua
LIBRI CONSIGLIATI
http://profste.blogspot.com/2006/06/libri-trading.html
http://profste.blogspot.com/2007/11/libri-trading-in-italiano-consigliati.html
Link
Pagina FB ProfSte https://www.facebook.com/profsteTrading/
BLOG http://profste.blogspot.it/
[thrive_leads id=’5679′]
Stefano Boy dice
Un distillato di suggerimenti e consigli di altissima qualità. Grazie a Stefano Bargiacchi, instancabile divulgatore di un trading sano, rispettoso del “denaro”, radicato in una visione che unisce metodo, disciplina, crescita personale. Grazie Elena per aver offerto a chi segue il tuo sito questo bel regalo.