Gianvito D’Angelo dal TaeKwonDo ha portato nel trading capacità di concentrazione e disciplina, trovando moltissimi parallelismi.
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L’intervista a Gianvito D’Angelo
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Gli inizi
Inizia nel 2000, mettendosi a studiare moltissimo subito, e diventa operativo dopo un anno.
Il primo anno non è stato esaltante, i costi delle piattaforme e delle commissioni erano molto alti, e dopo un anno mi ritrovai senza il capitale e mi resi conto che se avessi usato il FIB al posto del mini FIB (che non si poteva fare con solo 10k), non avrei perso così tanto.
L’anno della svolta fu il 2002.
Quindi in realtà ci ho messo quasi due anni per mettere su un’operatività che fosse non perdente, che mi permettesse di non intaccare il mio capitale.
Nel trading paga l’essere pessimisti come approccio, sapere dove fermarsi e dove stopparsi.
Esistono due tipi di paure nel trading, quella di operare per paura di perdere, e quella di perdere occasioni, che è anche peggiore, perché ti porta a sottofiltrare i tuoi trade, abbandonando le tue regole.
I MOMENTI DIFFICILI
Il 2001-2002 fu molto difficile, anche perché decisi di abbandonare la mia attività precedente e mi dedicai al trading al 100%.
Lo stare da soli ti porta alla solitudine, sia esteriore che interiore, e ti porta a chiuderti.
Cosa è cambiato quando hai iniziato a fare solo trading?
Ero un imprenditore, e quindi il mio reddito dipendeva già dalla bontà delle mie azioni, quindi dal punto di vista psicologico non è cambiato molto.
All’epoca non avevo famiglia, per cui avevo meno responsabilità e potevo permettermi di fare questo salto nel buio.
Anche come imprenditore ero abituato a non spendere tutto quello che guadagnavo perché ogni attività è ciclica e bisogna sempre avere un paracadute per i momenti morti o di difficoltà.
Oggi sto cercando di fare con gli altri quello che nessuno ha fatto con me, spiegando tutto quello che serve, che all’inizio è davvero tanto, e ci vuole qualcuno che ti aiuti ad abbreviare i tempi.
Uno strumento per fare trading deve avere due caratteristiche per essere affidabile: deve essere molto liquido e volatile.
Non tutti gli strumenti hanno contemporaneamente queste caratteristiche.
Ad. es.. il Natural Gas future è molto volatile ma poco liquido.
Nel paniere del FIB solo una decina di titoli le hanno, e in questo caso rispettano i dettami dell’analisi tecnica, altrimenti no.
Anche l’orizzonte temporale ha molta importanza: ci sono differenze importanti tra lo scalping, l’intraday o il multiday.
Più è stretto l’orizzonte temporale più bisogna decidere in fretta, e inoltre l’unica cosa certa nel trading sono le commissioni, per cui ad es. lo scalping non è indicato per chi inizia.
DIARIO DI TRADING
Annoto non tanto l’operatività quanto le idee di trading, un vademecum di quello che ho fatto e che bisognava fare.
Ho circa un centinaio di quadernoni dal 2000.
COSA HAI IMPARATO DAL TUO MIGLIORE E PEGGIORE TRADE?
Io non ho mai avuto grandissime perdite, per schema mentale non mi è mai scappata di mano la situazione.
Se ho una regola la rispetto, non mi è mai successo il contrario.
Quando devo fare un trade devo stare nel presente e valutare ex-ante: quindi, quando poi lo vado a rivedere, non devo valutare cosa avrei fatto guardando quello che è successo, ma devo chiedermi cosa avrei fatto nella stessa situazione, se avrei preso o meno la stessa decisione.
Se mi rendo conto che a livello statistico il metodo è migliorabile, allora mi devo fermare, non operare e iniziare a rivedere il metodo partendo proprio dal quadernone.
I mercati sono ripetitivi, accadono sempre le stesse cose.
Ad es. i breakout nella maggior parte degli strumenti non funzionano.
Una volta che mi sono reso conto che questa regola non funziona, devo cambiare operatività, non continuare a pensare che i breakout funzionano ma il mercato è pilotato.
GIORNATA TIPO
Per anni sono stato in una trading room, dove ho fatto vita da intraday/scalper.
Invece dal 2012 faccio trading solo in proprio, a casa, e ho bisogno di videoproiettare le cose, per vederle grandi, per cui non riuscirei a fare trading su un monitor da 12 pollici.
L’importante è che ognuno si metta nelle condizioni di fare trading nelle migliori condizioni possibili per lui.
Una parte della mia giornata è un po’ mediatica, perché faccio dei video operativi, che comunque mi portano via un po’ di tempo.
La mia operatività in senso stretto adesso è all’incirca di mezza giornata.
SOLITUDINE E FORMAZIONE
Seguo moltissime persone, per cui sono impegnato e ho contatti reali. La didattica mi serve essenzialmente a questo, il più grande ritorno non è economico ma a livello di confronto.
C’E’ UN PARALLELISMO TRA LA VITA REALE E IL TRADING?
Il trading è una cassa di risonanza di tutte le tue insicurezze, se tu hai un piccola insicurezza nella vita reale, nel trading diventa gigante, perché sei da solo, metti in gioco i tuoi soldi e se le cose vanno male non sai a chi chiedere aiuto.
Nel trading o una cosa la faccio bene, con entusiasmo, motivazione, determinazione e nel giusto timing, oppure viene male. Basta che uno di questi fattori sia fuori posto e io ho una perdita al posto di un guadagno.
Anzi, molte volte può capitare, che io faccio tutto quello che devo fare, non ho sbagliato nulla, ma questo non mi porta ad un guadagno perché rientra in quella base statistica di fallimento della tecnica che io in quel monto sto usando.
Questo è difficile da accettare per una persona normale.
I consigli
Sicuramente di farsi seguire: molte persone vengono da me dopo aver avuto un percorso accidentato, sono passati per broker che gli stimolavano l’operatività per poi azzerargli i conti, ci sono persone che pensano che le opzioni binarie sono il miglior strumento sul mercato, ci sono persone che si focalizzano su alcuni titoli, come MPS e pensano che se prima valeva 20 e ora quasi 0 allora è conveniente comprarla.
COSA E’ DETERMINANTE IMPARARE?
Bisogna uscire dalla spirale che ci sono delle cose che funzionano per forza.
Non focalizzarsi sulle tecniche: molte volte le persone per tecniche intendono solo la modalità di entrata , ma la tecnica non è fatta solo dall’entrata, ma dopo è importante capire come gestire la posizione.
E’ il concetto di stop loss, perché non ho né tempo né capitale illimitato, altrimenti non farò parte della festa quando andrà a target.
Devo sempre chiedermi come esco e come faccio a massimizzare il risultato.
E’ importante l’aspetto psicologico, perché c’è sempre una percentuale di operazioni che saranno statisticamente in perdita pur avendo seguito le regole, per cui non so mai se io ho perso perché ho sbagliato o perché era fisiologico.
IL CONSIGLIO CHE VORRESTI AVER RICEVUTO
Avrei voluto sapere quali strumenti tradare e che orizzonte dare alle mie operazioni.
Il trading e il taekwondo
L’aspetto bello della competitività è che se hai un talento, questo può essere ingigantito e arricchito rispettando delle regole, applicando degli schemi.
[ctt template=”7″ link=”5k44v” via=”yes” ]Se hai un talento, questo può essere ingigantito e arricchito rispettando delle regole, nel trading e nel taekwondo. Gianvito D’Angelo @VitadaTrader[/ctt]
Se tu adottassi in uno sport da combattimento la rabbia o l’aggressività senza regole, ti renderesti conto di essere meno efficiente.
Nel trading è lo stessa cosa: se mi arrabbio perdo altri soldi, se applico le regole invece posso riprendermi quello che ho perso.
Le risorse citate
Street smarts di Linda Bradford Raschke, va a sovvertire i criteri dell’analisi tecnica classica, e anche se è datato è anni luce avanti rispetto all’analisi tecnica classica.
Ti rendi conto che la dinamica dei prezzi era identica, anche prima dell’avvento di internet, e questo perché la psicologia umana è la stessa.
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