Immagino conosciate già la legge di Pareto o Legge dell’80/20:
“la maggior parte degli effetti è dovuta ad un numero ristretto di cause (considerando grandi numeri)”, che è stata poi formulata come modello applicabile in qualsiasi campo.
Possiamo dire che
Il 20% dei nostri sforzi produce l’80% dei risultati che otteniamo.
Possiamo applicarlo al trading?
[ctt template=”7″ link=”KehuI” via=”yes” ]L’80% dei tuoi profitti nel trading derivano dal 20% dei tuoi trade @VitadaTrader[/ctt]Hm, da parte mia è un sì, anzi potrebbe anche essere più alto.
Dove ancora troviamo le stesse proporzioni?
- Certamente le statistiche parlano di un 90% di trader che non guadagnano ma perdono soldi in modo costante.
- Ah, sembra anche che l’80 e rotto per cento del successo nel trading derivi dalla psicologia e da una corretta gestione del rischio e del denaro, e il 20% dalla strategia.
- Per quanto riguarda il comportamento del mercato, per l’80% del tempo non ci sono opportunità di trading, solo nel 20% del tempo sì (e per chi opera in trend si può dire che l’80% del tempo il mercato è in range).
A questo punto conviene farsi delle domande:
[bullet_block style=”size-16″ small_icon=”25.png” width=”” alignment=”center”]- qual è il mio più grande problema nel trading?
- che cosa mi provoca le perdite maggiori?
- che cosa farebbe davvero la differenza se lo cambiassi nel mio trading?
Il segreto è quindi concentrarsi sull’essenziale, imparare a individuare quei pochi elementi davvero funzionanti, ed eliminare quello che è inutile, in particolare le abitudini e i comportamenti dispersivi o comunque improduttivi.
Partire da dove si è ora e da lì fare dei piccoli ma continui miglioramenti, senza provare a a cambiare tutto assieme.
Potremmo quindi sfruttare a nostro vantaggio la regola di Pareto: non passare all’azione se non hai pianificato tutto nel dettaglio: 80% pianificazione e 20% azione.
I tre problemi che in generale sono responsabili delle maggior parte delle perdite sono:
1. Fare errori che si mangiano tutti i profitti
Spesso i trader possono essere disciplinati per svariate settimane di fila e avere ottime performance.
Poi, improvvisamente, scatta qualcosa nella loro mente e con un solo trade azzerano settimane di profitti, solitamente mediando una posizione in perdita o allargando (o peggio togliendo) lo stop loss.
Qui spesso un metodo per migliorare e risolvere la cosa consiste nell’iniziare a tenere traccia dei propri errori, contestualizzandoli a tutti i livelli, nel proprio trading journal emozionale, in modo da poter aver delle statistiche sulla loro frequenza e andare a lavorare su quelli più gravi come risultati
.
2. Trasformare i profitti in perdite a causa di una cattiva gestione del trade
Una volta entrati a mercato, magari bene e secondo le proprie regole, capita che un trader non sappia cosa fare perché si era focalizzato solo sull’entrata, oppure che le regole di gestione del trade non vengano seguite perché trascinati dall’ansia di essere a mercato
. Avere un buon trading plan, e seguirlo, può migliorare questi aspetti
3. Leva troppo alta
Soprattutto all’inizio i sogni di ricchezza facile lasciano sul campo numerose vittime, questo perché se non si gestisce accuratamente il livello di rischio a cui ci si sottopone in ogni trade che si fa, l’utilizzo di una leva elevata porterà rapidamente il conto a zero.
Prima ancora di iniziare, meglio studiare un po’ di Money Management, per avere chiaro cosa siano sia la gestione del rischio che un corretto dimensionamento della posizione.
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Less is more
Un libro che ho trovato molto utile è Less is more di Leo Babauta, che è diventato molto famoso con il suo blog Zen Habits (se non lo conosci ti consiglio di darci un’occhiata, contiene delle perle incredibili), e ha scritto a mio parere due testi che possono essere molti utili, in generale, ma anche relativamente alla vita di un trader e al discorso di semplificare, e di cambiare le proprie abitudini (in Zen to done, ma di questo vi parlerò un’altra volta).
Tornando a The power of Less, i principi guida sono:
1. Poniti dei limiti: in questo modo dobbiamo scegliere l’essenziale
2. Scegli l’essenziale: scegliendo l’essenziale, massimizziamo tempo ed energia
3. Semplifica: elimina tutto quello che non è essenziale
4. Focus: è lo strumento più importante per diventare più efficiente.
5. Crea nuove abitudini per avere cambiamenti duraturi
6. Parti con poco: inizia con piccoli cambiamenti per aumentare le tue percentuali di successo e la fiducia
Nella seconda sezione, Leo applica questi principi e dà dei consigli pratici su come utilizzarli per i propri obiettivi ed ideali, compiti giornalieri e progetti, ecc. Una parte in particolare si occupa del decluttering o meglio space clearing, del proprio spazio di lavoro.
Tiziano Brunno dice
Condivido in pieno questo concetto. Infatti da quando mi limito ad operare solo ed esclusivamente in determinati orari ed occasioni ho risultati sensibilmente migliori.
Ciao e alla prossima.