La parola disciplina è probabilmente una delle più usate dai trader.
Ma cos’è la disciplina nel trading?
Molte persone risponderebbero che è la capacità di eseguire in modo continuo la propria strategia e seguire le proprie regole.
Questo comprende anche la parte di preparazione e valutazione di un trade.
E’ quindi necessario:
1. avere una strategia che abbia statisticamente dei risultati positivi nel tempo
2. essere capaci di metterla in pratica
In questo post parliamo del secondo punto, il primo è necessario e bisogna che tu abbia già una strategia a cui applicare la disciplina.
Richard Dennis, quello del progetto Tartarughe, ha detto questo:
Nel trading la sfida più grande è quella contro se stessi, come dico sempre.
Capita spesso di sentire trader che si lamentano della loro mancanza di disciplina.
Il che, tra l’altro, acuisce il problema a lungo andare.
Iniziamo con il dire che la parola disciplina nel trading è un po’ troppa generica: in realtà possono essere molto diversi i comportamenti che derivano dal non averla, e nessuno li sperimenta tutti.
In generale ognuno di noi avrà un paio di aree in cui si concentrano i suoi maggiori ostacoli di trading, e basterebbe rimuovere quelli per fare un salto di livello notevole.
E’ molto utile che ognuno si renda conto di quali sono le sue sfide, quelle che hanno un impatto peggiore sul proprio conto, in modo da superare quelle in particolare, mettendo le proprie difficoltà in ambito “disciplina” in un’altra prospettiva.
Quali sono i motivi per cui i trader perdono la disciplina?
[ctt template=”7″ link=”0EaNK” via=”yes” ]”Una volta che tu abbia un\’intelligenza nella media, quello che hai bisogno è il temperamento per essere in grado di controllare gli impulsi che mettono le altre persone nei guai nel campo degli investimenti.” Warren Buffet[/ctt]
I trader perdono la disciplina per molti motivi, e in varie aree:
1. Strategia
- Il primo problema possibile è il non avere una strategia che abbia un vantaggio statistico.
Senza, è intuitivo capire che non si può fare un trading profittevole in modo costante.
Tra l’altro non è nemmeno possibile che tu capisca se sei disciplinato oppure no. - Un altro problema è scegliere il mercato, il time frame, il tipo di trading che siano più consoni alle tue capacità ed attitudini, alla tua tolleranza al rischio e al tuo carattere.
Se vai contro quella che è la tua natura è abbastanza normale che tu abbia dei problemi a seguire quelle regole.
Per esempio, una persona che è molto analitica e riflessiva, che è abituata a prendere decisioni con molta calma e dopo lunghe riflessioni, non è il candidato migliore per strategie su time frame molto bassi, dove eccelleranno persone con una grande capacità di colpo d’occhio, sintesi, e velocità decisionale.
Il rischio nel primo caso è che non riuscendo ad entrare in tempo nelle operazioni, quella persona entrerà in ritardo quando il trade non va più fatto. - La mancanza di fiducia nella strategia di solito è dovuta ad una carenza di nozioni statistiche: capita che il motivo di una serie di loss sia semplicemente insito nella strategia scelta, e sapere che tipo di distribuzione possano avere i risultati dei trade, almeno sulla base di back test, può togliere questa sfiducia.
2. Mente
- Noia, distrazione e mercati piatti sono un primo problema per la mente: capita spesso che ci siano lunghi periodi in cui non capita nulla sui grafici.
Se ti annoi puoi fare dei trade giusto per fare qualcosa, e non perché si è mostrata un’opportunità secondo la tua strategia.
Trovare altre cose da fare in queste situazioni è fondamentale: leggere, fare ricerche, studiare, sviluppare nuove strategie, ecc. - Fatica e sovraccarico mentale portano ad una bassa concentrazione.
Così come ci sono periodi molto calmi, ce ne sono altri molto concitati, intensi.
Dopo una giornata a monitor con l’attenzione alta ci si sente stanchi, sia fisicamente che mentalmente.
Quando sei stanco, l’incidenza di errori è molto più alta e le tue performance scendono.
Devi imparare a riconoscere i segni di stanchezza, a dosare le tue energie, e soprattutto a recuperarle man mano durante la giornata, in particolar modo con esercizi di recupero dallo stress, che ti restituiscono energie mentali e fisiche in pochi minuti.
3. Emotività
- Dopo alcuni trade in perdita capita di provare rabbia o frustrazione, e sono emozioni pericolose: provocano dei cambiamenti a livello fisiologico (produzione di cortisolo, l’ormone dello stress) e mentale che compromettono la tua capacità di prendere decisioni razionali ed obiettive.
Aspetta fino a che non sei tornato in uno stato mentale buono prima di prendere decisioni di trading, (anche qui sono molto utili gli esercizi di recupero dallo stress), altrimenti non prenderai quelle giuste. - Anche una serie di trade positivi può essere pericolosa: porta all’eccessiva fiducia, detta overconfidence, che può fare aumentare le size in modo esagerato e far entrare in operazioni non del tutto corrette, perché si abbassa la nostra percezione del rischio.
Devi imparare a riconoscere l’eccesso di fiducia, che come ogni emozione ha un suo pattern fisico preciso, in modo da sapere quando sei a rischio e stare attento ad usare size appropriate. - Non accettare le perdite è un altro grosso problema (ne ho parlato QUI), perché porta a spostare gli stop e lasciar correre le perdite.
Imparare ad accettarle e averci a che fare un modo efficace è indispensabile per essere disciplinati. - Prendersi troppi rischi (rispetto alla nostra personale percezione di rischio) porta ad un livello elevato di stress, quindi ansia e preoccupazione, che compromettono la nostra capacità decisionale.
In questo ambito rientrano anche le posizioni troppo grosse rispetto al nostro conto, quindi possibili perdite troppo elevate con le conseguenze che abbiamo appena visto.
Il position sizing è sempre essenziale per non incorrere in questo tipo di emozioni. - L’avidità, il volere troppo troppo in fretta, o cercare di trasformare ogni trade in un’operazione vincente, sono comportamenti piuttosto diffusi: dobbiamo avere ben chiara la nostra strategia, i suoi profitti perdite medie, e anche il fatto che il mercato è sempre in movimento, ma non possiamo materialmente prendere tutti i movimenti possibili.
- Paura: come ho spiegato nel post Le 9 paure del trading, può avere molte forme, portare all’esitazione o alla mancanza del timing giusto di entrata. Per gestirla bisogna fare un training apposito, come quello che ho creato, perché siamo naturalmente portati ad averla e in altri campi è essenziale per la nostra sopravvivenza.
4. Condizioni generiche
- La pressione di tutto quello che ha a che fare con il trading, o con la nostra vita, stress emotivi, momenti di pressione finanziaria particolari, ci influenzano negativamente.
Possiamo andare incontro a periodi di drawdown anche estesi ma pur sempre all’interno dei parametri della nostra strategia, e non dobbiamo farci influenzare dal fatto che dobbiamo pagare le bollette.
Allo stesso modo possono accadere nella vita momenti di stress o difficoltà di vario genere, che nulla hanno a che fare con il trading, ma dobbiamo sempre essere consapevoli che li portiamo nel nostro modo di fare trading, volenti o nolenti.
Riconoscere queste situazioni e prendere le necessarie precauzioni per non cambiare comportamento è assolutamente necessario.
5. Carattere
- Molti lati del proprio carattere hanno influenza sul nostro trading: c’è chi non ama seguire le regole, chi è impulsivo, chi ama gli eccessi o il prendersi rischi.
Tutti questi sono lati che possono mettere a rischio la nostra capacità di essere disciplinati.
Per questo è importante conoscere se stessi, e scegliere uno stile di trading che sia in linea con noi stessi, anche sfruttando magari questi lati che possono sembrare difficile da accostare al trading, in ogni caso cercando di lavorare contemporaneamente sul migliorare i loro opposti.
Per fare questo, il training sugli archetipi del terzo modulo di Mente da Trader ho visto che porta chi lo segue a grandissimi cambiamenti, nella propria struttura mentale e quindi nei comportamenti che ne derivano.
ESERCIZIO
Fai una lista dei tuoi punti di forza nel trading e dei tuoi punti deboli.
Cerca di capire la frequenza con cui si manifestano entrambi, e l’impatto che hanno sui tuoi risultati.
Su quali hai bisogno di lavorare?
LO STATO MENTALE PERFETTO
Continuo a sentire persone che vogliono fare trading senza emozioni, e si sforzano in modo immane in questa direzione, solo che non essendo possibile (come ho detto in altri post le emozioni sono fisiologiche e non si possono evitare), si causano semplicemente un livello di stress molto elevato, che non riconoscono, e alla lunga alcuni si ammalano.
In realtà chiaramente vorrebbero evitare quelle che ritengono emozioni negative, come paura, rabbia, avidità, ecc.
Il punto è che alcuni stati mentali (l’insieme del nostro stato emotivo, fisiologico, psicologico, decisionale) portano a picchi di performance, mentre altri no, anzi ci portano nel baratro delle performance.
E’ un po’ il discorso del flusso di cui parla Mark Douglas, Trading in the zone, ecc.
Imparare a riconoscere qual è il tuo stato di trading Perfetto, e saperlo raggiungere da solo ogni volta che ti serve, è la chiave per raggiungere il tuo massimo potenziale di trading.
La buona notizia è che lo “Stato mentale perfetto” si impara, è una risposta specifica ed unica per ognuno allo stress con alti contenuti emotivi.
E’ qualcosa che hai già a livello fisiologico e neurologico, e ti mette in grado di esprimere le tue capacità al massimo livello. (puoi approfondire con il libro Stress for Success di James E. Loher).
Quali sono gli stati mentali che sperimenti nel trading? Come influiscono sulle tue performance?
Quanto tempo passi in stati che ti limitano e in stati che sono efficaci, cioè che generano performance?
Come cambierebbero i tuoi risultati se tu passassi molto più tempo in questo secondo tipo di stati mentali?
TROVA IL TUO STATO MENTALE PERFETTO
Come abbiamo visto nei VLOG e nei webinar, ogni emozione ha un suo pattern, un suo insieme di caratteristiche fisiologiche e psicologiche.
Dal momento che sono condizione tue personali, puoi cambiarle, in ogni momento, basta imparare come farlo :).
Una volta che hai mappato i tuoi pattern emotivi, puoi iniziare a riconoscerli al loro inizio, e anche a crearli quando ti servono (quelli positivi), come puoi provare nella Settimana 7, qui accedi gratuitamente, tratta da Mente da Trader.
Inizia a riconoscerli, chiediti per ogni emozione:
* come mi sento a livello fisico?
* come sto respirando?
* com’è la tensione muscolare?
* che frequenza di battito cardiaco ho?
* com’è il mio linguaggio del corpo?
* espressioni del viso?
* livello di energia?
* Sono stanco? ho fame?
* cosa sto pensando?
Inizia a rispondere a queste domande, e pian piano avrai la mappa di te stesso, nei momenti buoni e in quelli pessimi.
Questo ti dà la possibilità di ricreare lo stato mentale che vuoi, cambiando i tuoi pensieri, le tue sensazioni fisiche, attraverso l’utilizzo di respirazione e tensione muscolare.
Puoi rivedere il VLOG 6 per capire come la respirazione abbia un impatto e sia collegata ad ogni nostro stato emotivo.
Attraverso la respirazione diaframmata (che è collegata ad uno stato di calma), ci riportiamo velocemente nelle condizioni migliori per fare trading, non solo fisicamente, ma a livello mentale, cioè di capacità decisionale.
Questo è quello che fanno gli attori, che imparano a passare da uno stato emotivo ad un altro, ma anche gli atleti, e tutti i professionisti che hanno bisogno di avere lo stato mentale perfetto per raggiungere i loro risultati migliori, ad es. chirurghi, vigili del fuoco, militari, dirigenti d’azienda, e potrei continuare.
Perché mai un trader non dovrebbe avere le stesse capacità di raggiungere il SUO stato mentale perfetto?
In America i training di Mindfulness vengono usati per questo motivo in tutti i campi che ho appena elencato, e sono obbligatori per i trader dei più grossi Hedge Fund.
Da oggi, inserisci come parte della tua preparazione al trading, un check del tuo stato mentale, per capire se sei in quello di performance oppure no.
Se sei molto lontano, rivedi la lista che hai fatto, esercitati ad uscire da quello stato mentale e riportarti in quello giusto lavorando sul suo pattern, prima di fare trading.
Per poterlo fare devi aver passato un po’ di tempo ad identificare come sia.
Potresti usare questo metodo: fai un check dando dei punteggi da 1 a 10 tra stato pessimo ed ottimale e chiediti dove sei ora:
* come ti senti (da 1 a 10)
* che sensazioni ho?
* quali sono i sintomi o le evidenze di questo?
* Cosa posso fare per portarmi nello stato ottimale?
Cerca di farlo sia all’inizio della tua giornata di trading, che dopo una perdita o un guadagno significativo, dopo un errore, ogni volta che senti che qualcosa non è al posto giusto.
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