In questo videtip parliamo delle perdite nel trading, come gestirle e perchè sono così difficili da accettare.
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“fatico a gestire le perdite perché psicologicamente temo di farne troppe, e questo mi crea forte disagio.
Realizzo molti guadagni ma il 99 % delle volte arrivo ad un passo dall’obiettivo, e poi spesso il guadagno viene rovinato perché sono maledettamente e stupidamente orgoglioso (non riesco a vendere in trailing-stop).
Questo va in contrasto con la regola di lasciar correre i guadagni visto che quando decido di portare a casa succede quasi sempre un patatrac.”
spettatore anonimo
In realtà sono due problemi correlati, e sono relativi al nostro stato naturale di esseri umani
Quando si trattava di procurarsi il cibo e sopravvivere ai leoni, dovevamo evitare le perdite a qualunque costo.
Ricordiamoci che da un paio di millenni i soldi hanno preso il posto del cibo, senza soldi si muore di fame.
E’ normale che perdere soldi sia cablato nei nostri neurocircuiti come potenziale perdita della vita.
Per qui le perdite nel trading corrispondono a poter morire.
Allo stesso modo per millenni si doveva consumare subito quello che si aveva (meglio un uovo oggi che una gallina domani).
Il frigo è un’invenzione che i nostri genitori hanno visto nascere, prima c’era la ghiacciaia….
Quindi sono comportamenti normali che in condizioni normali ci fanno sopravvivere.
Ma i mercati funzionano in modo diverso con regole diverse, e siamo noi a doverci adattare, a cambiare proprio la nostro struttura mentale per poterci lavorare.
La paura delle perdite nel trading è una delle paure più comuni.
Distrugge la possibilità di essere in uno stato di calma, disciplinati ed imparziali.
Provandola scopriamo quanto sono interconnessi mente e corpo, perché entrambi si congelano.
Tutta l’attenzione è focalizzata sulla perdita, possibile al punto da diventare certa e imminente.
Siamo noi stessi a creare le perdite nel trading, perché vediamo solo le possibilità che ci permette quello stato emotivo, e perdiamo l’imparzialità per vedere i setup così come sono.
Si supera solo quando si è imparato a calmarla, riportando il corpo in condizione di calma.
Come? con le tecniche di respirazione diaframmata ad esempio, in modo da rimettere in azione la nostra parte di cervello razionale.
Allo stesso modo il non riuscire a capitalizzare i guadagni.
Ci sono tanti modi per gestire le posizioni, proprio per allentare il disagio di queste paure, ma dipende moltissimo dal vostro livello tecnico.
Ma quindi serve lo stop loss?
All’inizio è necessario passare attraverso l’esperienza dello stop loss e del target, proprio perché va vissuta, per poter provare determinati stati d’animo e imparare a calmarli.
Ma chi fa trading da molto tempo, quasi sempre, si protegge in altri modi e non con uno stop in macchina, pensate al discorso che fa sempre Stefano Fanton sullo stop loss (“lo stop loss è da poveri” cit.).
Conosco un solo trader (Marco Ciucci che lo fa da vent’anni) che so con certezza che usa lo stop, ma si può permettere di farlo.
E questo perché ha sviluppato un metodo di una precisione altissima, per cui fa poche operazioni ma con una percentuale di profitto o parità altissima.
In questo caso si possono digerire gli stop, cioè le perdite nel trading, molto meglio.
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