Francesco Santone opera principalmente in multiday, e da qualche anno intraday, sul forex.
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L’intervista a Francesco Santone
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Gli inizi
Era un lavoratore dipendente e si appassiona al trading, in particolare al Forex, partendo da zero inizia a studiare un po’ di tutto, facendo pratica su conti demo, per poi passare a piccoli conti reali.
Iniziai a bruciare i miei primi 2000 e 3000 euro, cifre che potevo tranquillamente perdere. Questo ha fatto sì che riuscirai psicologicamente a subire quella perdita senza che la mia passione verso questo tipo di attività si spegnesse.
Se avessi aperto i primi conti con l’80% dei miei capitali totali e li avessi persi, sarebbe stato molto più difficile rialzarmi, accettare la perdita e studiare per provare a diventare un trader.
Ci ho messo 3 anni per avere degli risultati soddisfacenti.
I MOMENTI DIFFICILI
Sicuramente il fatto che i risultati non erano direttamente proporzionali allo studio che facevo mi ha fatto vivere momenti di stallo e di sconforto.
Non avevo fretta di avere entrate significative dal trading, perché avevo il mio lavoro da lavoratore dipendente e ho anche altri redditi, quindi non era la mia unica fonte di guadagno e potevo permettermi di gestire con calma la mia attività formativa e creare esperienza.
Nel 2010-11 ho lasciato il mio lavoro da dipendente e da allora faccio trading full time, ma non è la mia unica fonte di reddito, ho sempre preferito diversificare le fonti di reddito.
La passione mi ha portato a superare gli ostacoli, il fatto di crederci.
Com’è stato partecipare ad un contest?
Mi sono iscritto perché mi piace la competizione, potevo provare un po’ di adrenalina, che è una cosa che non faccio normalmente nella mia attività di trading.
In una competizione sicuramente devi alzare la leva e rischiare molto.
La performance è legata al tuo profilo di rischio, se fai il 100% in un mese significa che hai rischiato moltissimo, non che sei un fenomeno.
In questo caso quindi ho alzato la leva e non mi sono preoccupato del drawdown, perché il mio obiettivo era fare la gara e superare chi era davanti a me.
Ho usato le mie solite tecniche ma con un profilo di rischio e una gestione del capitale totalmente diversi, che non uso nel mio trading di tutti i giorni, perché il mio trading di tutti giorni non ha l’obiettivo di raddoppiare il capitale in uno o due mesi, mettendo a rischio tutto, ma di crearmi un reddito mensile e annuo, vita natural durante.
Quando inizi ad aver risultati col trading, ti gasi, il tuo ego cresce, l’importante è gestire anche quello. Raggiungere risultati col trading è difficile e ti cambia anche umanamente, e quindi è anche una soddisfazione poterlo far vedere agli altri.
GIORNATA TIPO
Per quanto riguarda l’intraday inizio a cercare operazioni in apertura del mercato, su DAX, GBPJPY ed EURUSD, che ho scelto per la volatilità.
Se il trade si conclude in guadagno, non opero più nella giornata, se invece va in stop, aspetto l’apertura USA per cercare una seconda opportunità, cercando di recuperare la perdita. Se va anche male questa, mi fermo.
Ho un limite di perdita massima giornaliera di 100 euro, e un profit massimo, dopo di che mi fermo in ogni caso.
Le entrate multiday possono essere a mercato ma anche con ordini pendenti.
Ho due conti separati per le due operatività.
C’E’ UN PARALLELISMO TRA LA VITA REALE E IL TRADING?
Trading e crescita personale vanno di pari passo, è il trading che ti cambia dal punto di vista umano, perché per raggiungere risultati nel trading devi per forza sviluppare alcune doti dal punto di vista umano.
Il trading ha migliorato il mio processo decisionale anche nella mia vita di tutti i giorni, anche nelle decisioni più banali, adotto una checklist automatica in tutto. Sono diventato una persona disciplinata grazie al trading.
PERCHE’ LA MAGGIOR PARTE DEI TRADER NON RIESCE AD AVERE SUCCESSO?
Uno dei fattori sono le barriere d’ingresso inesistenti, soprattutto per chi vuole fare trading col forex, per cui ci sono persone che fanno trading con 500 euro (a leva 888), a cui si aggiunge una disinformazione totale e false aspettative.
Avidità, mancanza di consapevolezza e scarsa tenacia.
L’avidità di manifesta anche attraverso la leva spinta, il togliere lo stop loss.
Mancanza di tenacia perché non c’è passione dietro quello che fai, e il fatto che non hai un perché, non sai qual è il tuo obiettivo.
La consapevolezza la acquisti facendo esperienza, facendo trading.
I consigli
Consiglio di iniziare con letture generaliste e vedere se scatta qualcosa che porta ad una vera passione: allora iniziate a studiare con estrema umiltà e fare trading in demo, per prendere confidenza con gli strumenti, e poi passare a conti piccoli, perché bisogna fare esperienza con la parte emotiva.
Se dopo qualche anno, si supera questo scoglio, piano piano ricapitalizzare il proprio conto.
Continuate a fare il vostro lavoro se l’avete, e affiancate il trading, ma per un lavoratore dipendente è difficile entrare nella mentalità di come si guadagna nel trading, e può portare a scompensi emotivi.
Per fare del trading la propria professione ci si mette anni.
Le risorse citate
Trading in the Zone di Mark Douglas, per l’aspetto psicologico
Getting Started in Chart Patterns, seconda edizione, di Thomas N. Bulkowski per l’aspetto tecnico
Trattato di money management di Andrea Unger, per approfondire l’aspetto di Risk Management
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