In questo videotip scopriamo quali sono i vantaggi del trading part time e di quello full time, e quando possiamo scegliere in che modo operare.
“Quali sono le condizioni mentali o economiche per fare il passaggio dal trading part time al trading full time?”
Giovanni
Sicuramente è soggettivo, in ogni caso dipende da una serie di fattori personali: l’età, le pressioni economiche hai: mutuo, figli…
Oltre chiaramente a un periodo lungo, molto lungo, di una certa costanza nei risultati.
Qualche anno, secondo me.
Una persona giovane, senza legami, può rischiare di più e avrà meno pressione, e può accorciare i tempi perché in qualche modo mentalmente ha un cuscinetto, oppure se si hanno delle entrate di qualche altro tipo.
Perché se chiedi al mercato lo stipendio per pagare le bollette… non te lo da!
Quello viene da solo quando c’è la tranquillità e chiaramente le competenze necessarie.
Cosa è successo a me…
Io ho fatto questo tipo di errore: anni fa, dopo un periodo di quasi un anno di risultati ottimi, ma su un capitale piccolo, ho deciso che potevo fare il salto di qualità, ho aumentato il capitale di botto.
Per circa 6 mesi é andato tutto bene, e ho iniziato a mantenermi solo con il trading, al punto di decidere di mettere da parte le altre attività, per potermi dedicare al trading full time.
Devo precisare che ho sempre lavorato come libero professionista, per cui in realtà avevo sempre costantemente un occhio sui grafici, anche mentre stavo facendo qualcos’altro.
Nel mio studio ho due scrivanie, appaiate, una con i monitor per il trading e una con il mac per gli altri tipi di lavoro.
Non dovevo staccare e tornare a casa per fare trading.
Questo mi ha permesso, pur con molti sacrifici di tempo, di imparare molto in un tempo relativamente breve, paragonato a come sarebbe stato se avessi dovuto ritagliarmi degli spazi extra di tempo.
Tornando alla mia storia, dopo questi 6 mesi di trading perfetto, con un capitale adeguato, ho deciso di dedicarmi solo al trading, ma non avevo, come non ho oggi, una tranquillità di fondo.
Sono sola con un bimbo ancora piccolo, la responsabilità di portare a casa tutti i mesi quello che ci serve per vivere, una casa grande che ha dei costi non da poco e che per ora visto la situazione del mercato immobiliare é difficile cambiare…
Ho chiesto al mercato lo stipendio, con l’arroganza di saper già come fare a stare a galla…
Quest’arroganza mi é costata cara, perché ho fatto una serie di trade sbagliati, mentre ero in vacanza, con la connessione che da un giorno all’altro é sparita…
mi ricordo che é stato un incubo, dovevo salire in cima alla collina per sapere dov’era il dax, mentre avevo aperto man mano sempre più posizioni per tentare di fare una mediata….
era l’agosto 2014, probabilmente vi ricordate che bella discesa ha fatto, e io compravo.
Ho comprato fino al 18 agosto, quando sul minimo che ha fatto ho chiuso praticamente tutto.
Sapevo che da lì sarebbe ripartito, c’erano sia i livelli che il tempo, come avevo imparato dal mio mentore Marco Ciucci, ma non ce la facevo più a tenere….
Tutti errori che conoscevo, che sapevo perfettamente di non dover fare.
Ho imparato moltissimo da questa esperienza.
E’ lì che ho deciso di approfondire e risolvere tutto quello che potevo a livello di psicologia del trading.
Non esisterebbe Vita da Trader se non fossi passata da lì.
Però so anche che finché non cambierò determinate cose nella mia vita, finché mio figlio non sarà più grande, non tornerò a fare solo trading, perché lo farei senza la tranquillità necessaria.
Questo non significa che non si può fare, ognuno é fatto a modo suo.
L’importante é capirsi e riconoscere quali sono i propri limiti, poi ampliarli un centimetro alla volta.
Senza fare passaggi troppo veloci, né di capitale, né di quello che si chiede al mercato.
Il mio consiglio é di fare trading part time, o se possibile di farlo affiancato ad un’altra attività od entrata.
Se si lavora in proprio é più facile gestirsi, dedicando il tempo necessario alla propria formazione nel trading, a tutto campo, perchè necessariamente deve comprendere:
- formazione tecnica,
- strategie di money management
- formazione dell’aspetto psicologico, che non può essere lasciato a se stesso, sperando che l’esperienza colmi da sola i buchi che abbiamo nella gestione della nostra mente.
Ugo Bignami dice
Molto interessante quello che scrive.