Antonio Lengua oggi lavora sui principali future degli indici americani ed europei, del bund e btp, con strategie intraday, aspettando le occasioni in cui la probabilità di fare un trade positivo è più alta, stimandola attraverso l’analisi dei volumi.
Da molti anni ha integrato la pratica della mindfullness al trading.
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L’intervista ad Antonio Lengua
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Gli inizi
Inizia a fare trading nel 1987, subito dopo la laurea, in una società finanziaria di Milano.
Nel 91 va a lavorare in Deutsche Bank, dove è incaricato di creare il desk Futures e fare attività di market making.
Nel 2001 inizia a lavorare come trader indipendente.
I MOMENTI DIFFICILI
I primi periodi di assenza dalla sala operativa sono stati drammatici, un bagno di sangue, perché mi mancavano le informazioni relativi ai flussi, quindi ai volumi.
Ho iniziato subito quindi a studiare i volumi, e pian piano sono passato da Excel a costruirmi un mio software, il VOLT.
Ho l’attitudine da problem solver, non mi lascio abbattere, adesso è diventato quasi un piacere il fatto di trovare le soluzioni ai problemi, li affronto come uno stimolo e non con ansia e preoccupazione.
Nel corso dell’anno ho studiato molto, anche come avere più intuizioni e sviluppare la creatività.
DIARIO DI TRADING
L’ho sempre usato, perché è fondamentale non solo nel processo di apprendimento ma anche in quello di invenzione e di creatività, affidarsi solo alla memoria non è possibile.
Svolge due grandissimi funzioni:
- individuare dei pattern che io sento che possano essere interessanti, mi prendo delle schermate e ci metto tutte le considerazioni che ritengono utili. Posso stampare anche 15-20 grafici al giorno, e vado avanti anche per vari mesi, in modo che poi riguardandolo posso vedere se effettivamente quei pattern sono utili e posso ricavarci delle regole.
- investigare come reagisco io al mercato: di fronte allo stesso pattern come mi comporto, è molto orientato alla mia reattività di fronte a quello che succede nel mercato piuttosto che al mercato.
E’ molto più lungo da fare questo, ma poi posso attuare delle correzioni al mio comportamento. Ad es. chiudendo una parte dell’operazione in guadagno e lasciando correre l’altra, riduco lo stress del guadagno.
Costa molta fatica, dedicare una, due o tre ore delle giornata e scrivere tutto.
GIORNATA TIPO
Arrivo in ufficio alle 7.30, mi preparo per l’apertura del mercato europeo, ho già visto da casa cosa hanno fatto gli asiatici.
Poi per tutto il giorno seguo il mercato, ricercando quelle occasioni in cui la probabilità per me sale.
La cosa fondamentale è non farsi pregiudizi forti su cosa sarà la giornata, ed essere sempre aperti a quello che può portare il mercato.
Ci sono due condizioni fondamentali per il trading sano: se il mercato mi dà delle condizioni, e se io sono in grado di coglierle quel giorno.
Devo sapere riconoscere se sono stanco, se sono ammalato, potrei aver problemi di altro genere, perché la mia capacità di interpretare il mercato dipende dal mio essere totalmente lucido, e incide anche sulla mia propensione o avversione al rischio.
In questi casi riduco al minimo possibile la size, anche in presenza delle occasioni di cui parlavo prima.
COSA HAI IMPARATO DAL TUO MIGLIORE E PEGGIORE TRADE?
Il mio peggior trade è in perdita, una perdita così grossa che non avrei mai pensato di potesse accadere.
[ctt template=”7″ link=”hCcp1″ via=”yes” ]Ho imparato che per quanto tu possa temere il peggio, può sempre accadere qualcosa di molto peggio. Antonio Lengua @VitadaTrader[/ctt]Del trade migliore mi ricordo che lavorare quando si è in trend è la cosa migliore e che porta più utile.Come metti insieme le considerazioni di carattere macroeconomico con la parte tecnica?
Inizialmente questa dicotomia, mi ha creato non pochi problemi.
L’ho risolta così: leggo le research e le metto da parte.
Quando sono davanti ai mercati e non ho un’idea di medio lungo che sia chiara e cristallina, io ritorno all’analisi tecnica, che è l’unica che mi dia dei punti d’ingresso, degli stop dei target profit, che prescindono dalla mia situazione emozionale sul quadro macro.
Se lavoro intraday, non posso basare le mie decisioni su un quadro macro.
LA SOLITUDINE NEL TRADING
Lavoro in un ufficio con altri traders, però ognuno fa le sue operazioni in assoluto silenzio, ci scambiamo l’operatività dopo tre o quattro ore.
Ho invece un contatto costante con la community di traders che utilizzano VOLT, lì scrivo in continuazione le mie operazioni, i miei pensieri.
La community è importante quando gli strumenti di analisi e sistemi operativi sono comuni a tutti, in questo modo c’è crescita e confronto.
Lavorare in ufficio e non in casa crea degli schemi mentali di impegno e di disciplina, che ripetuti alla lunga lavorano dentro di noi.
CORSI DI MINDFULLNESS
Nel corso degli anni, dopo il mio primo libro “Trading, emozioni e decisioni”, ho approfondito moltissimo queste tematiche, e anche la psicologia dello sport tramite Giuseppe Vercelli, attraverso cui ho conosciuto Marco Poggi ed Edoardo Coppello, e insieme a loro sto portando avanti questo progetto di Mindfulness applicata al trading.
C’E’ UN PARALLELISMO TRA LA VITA REALE E IL TRADING?
Ci sono persone che approcciano un percorso di crescita personale perché sono interessate alla crescita personale e poi scoprono che fa bene anche al trading, molte altre si avvicinano alla crescita personale per un’esigenza di operatività e poi scoprono le ricadute positive che ha su tutta la vita.
Io mi sono avvicinato alle filosofie orientali vent’anni fa, per cui il primo anelito è stato di tipo spirituale, e successivamente sono passato a qualcosa di pratico perché avevo visto che la meditazione poteva servire anche al trading.
Attualmente le due componenti vanno di pari passo e si sono integrate perfettamente.
PERCHE’ LA MAGGIOR PARTE DEI TRADER NON RIESCE AD AVERE SUCCESSO?
Molti di coloro che si avvicinano al trading lo fanno per passione e spinti da un istinto di emulazione, o un istinto ludico o di scommessa, quindi arrivano sui mercati non preparati, non consapevoli dei rischi e questo li porta sul sentiero di discesa.
Il trading è un’attività contro natura: se consideriamo “meglio un uovo oggi che una gallina domani”, “vendi guadagna e pentiti” sono proverbi che ti portano a incassare subito un gain, minimizzare l’utile potenziale e invece la tendenza è a non guardare quando succede qualcosa di brutto, quindi lasciar correre le perdite.
Il modo di fare trading corretto è invece contro questo modo di essere.
L’uomo da sempre è portato a consumare molto se c’è abbondanza, sapendo che poi arriverà la scarsità. Questa natura dell’uomo è proprio contraria alla logica del trading.
E’ indubbio che il trading abbia molteplici vantaggi, ma la realtà è che è una situazione di lavoro continuo, di impegno costante, di attenzione, di sviluppo professionale, di controllo su se stessi… e quindi non sapendolo fare e non sapendo come impararlo, spesso finiscono i soldi prima di averlo imparato.
I consigli
Innanzi tutto un percorso di tipo emotivo, perché il nostro cervello è come un’antenna parabolica: se la nostra capacità di analisi non è pulita, non è sviluppata, è come avere un’antenna parabolica ma coperta da decine e decine di foglie che impediscono di ricevere il segnale.
L’analisi tecnica, se non hai sviluppato una capacità di introspezione per capire quando sei in grado di ricevere il segnale giusto e quando no, non serve a nulla.
Quindi comincia a studiare quando sei obiettivo e quando non lo sei, lo puoi fare in tantissime cose.
E poi suggerisco un corso di programmazione: i computer sono sempre più presenti, io stesso ho imparato a programmare, perché con la programmazione si riescono a discernere molto più velocemente determinati pattern, e anche senza arrivare a fare trading algoritmo o automatico, avere un pochino di analisi statistica sulla funzionalità di determinati pattern, sulla loro efficacia, è importante.
Il consiglio che vorresti aver ricevuto
Le stesse cose che ho detto. Io ho fatto economia e commercio, e non ho inserito gli esami di programmazione che erano a disposizione al tempo.
Avrei capito delle possibilità e le avrei portate avanti nel tempo, mi sarei trovato nel 2001 già con qualche base e avrei fatto più rapidamente a creare VOLT.
Le risorse citate
Japanese Candlestick Charting Tecniques di Nison: è stata la scoperta di come i pattern di analisi tecnica in realtà riflettano dei comportamenti psicologici sottostanti.
Link
Sito The Hawk Trader
LIBRI DI ANTONIO LENGUA
- Trading emozioni e decisioni. Come migliorare le performance ed evitare gli errori più comuni
- Trattato di trading sui volumi. Interpretare i mercati moderni attraverso i volumi statici e i volumi dinamici
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